Convegno a Camaldoli: "Ultimo resterà l'amore"
31 ottobre – 2 novembre 2008
Monastero di Camaldoli
VII COLLOQUIO DEL GRUPPO "OGGI LA PAROLA"
Nel seguito, la circonstanziata presentazione del Colloquio e il Programma.
Ultimo resterà l'amore - (1 Cor 13)
La realtà dell'Amore è percepita come riscatto individuale e collettivo, come cifra che rilegge e nobilita l'intera vita di ciascuno di noi. Ne è un indizio il comune parlare sino a rischiare di essere sommerso dall'ovvietà, dalla funzione consolatoria. Quando gli argomenti sembrano mancare, c'è sempre qualcuno che dice: «Ciò che conta è l'amore». La cortina della imperante e distratta retorica si disfa se riconosciamo - non importa se mossi da vera passione o da entusiasmo solidale o da struggente amicizia - la nostra presunzione di saper amare. L'imperfezione accomuna tutti, credenti e non: solo se accettata, s'integra con l'amore di Dio, che è affidato a ciascuno di noi, se siamo di Gesù Cristo: «In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per trovarci al suo cospetto santi ed immacolati nell'amore» (Ef 1,4).
Da questo punto di vista, il Colloquio 2008, che intende concludere il ciclo dedicato ai «quattro pilastri» della pace secondo l'enciclica Pacem in terris - giustizia, libertà, verità e carità -, non può non muovere dalle testimonianze di persone che anche l'informazione accredita come mosse nel loro operare dall'amore per ricostruire l'ordine del creato, quell'ordine, cioè, che della Pacem in terris è il motore della inesauribile fiducia nell'uomo.
Il progetto d'amore iscritto in ogni nascita si invera se contemplato alla luce dell'Eterno amore di Dio-comunione di tre persone. E avendo Una di esse condiviso la condizione umana, l'Eterno amore ospita già oggi quanti gli affidano i loro contingenti amori. Ciò non significa una svalutazione degli aneliti più profondi in fatto d'amore, raccolti dalla poesia, dall'arte, dalla riflessione. Ovvero, un conto è l'atto di affidamento personale a Dio per uscire dalla presunzione di saper amare, un conto è la continua ricerca sull'amore che ha già formato un immenso tesoro culturale in ogni latitudine. È questa la ragione per cui il Colloquio mantiene il «doppio binario» della fede e della cultura.
Alla fine, proprio come «ultimo atto», è proposta una riflessione sul Cristo cosmico di Pierre Teilhard de Chardin, il quale, quando si richiamava alle falde del suo impegno scientifico di paleo-antropologo, si riferiva a san Paolo, da lui scoperto fin dai suoi primi passi all'inizio del Novecento.
Non tanto all'inno della Prima lettera ai Corinti - che sarà pure meditato in quanto ispira il titolo del nostro Colloquio 2008 -, bensì al san Paolo degli inni delle due lettere coeve scritte agli Efesini e ai Colossesi. Sono inni che di solito vengono indicati con una densa sintesi: la creazione è in vista di Cristo che ricapitola in se stesso tutto l'amore che proviene dal Padre e giunge all'umanità con la diffusione dello Spirito Santo. E se oggi noi cristiani lo possiamo invocare come «Signore» del mondo e della storia, dipende dal modo in cui egli ha vissuto il suo transito tra noi: Gesù di Nazaret ha risposto alla sua vocazione di Messia e di Figlio con un amore così diverso dai nostri da renderlo pericoloso a sé e agli altri, e quindi da subire la crocifissione.
Questa presentazione del Colloquio non si può certo dire che nasconda nel capire l'oggi - l'oggi di ciascuno di noi - una tensione dalle molte pretese, e tuttavia inusuale: confidiamo che questo VII Colloquio sia una conferma della seguente convinzione del card. Martini: «Credo che nessuno al mondo sia esperto della carità. Solo lo Spirito Santo è il vero esperto» (1986).
Programma
Ven. 31 ottobre
ore 14.30: Arrivi e sistemazione
I - Figure dell'amore
ore 16.30
Interventi:
Giancarlo Caselli (magistrato - Torino); Ignazio Marino (chirurgo - Roma); Comunità di Romena (Pratovecchio - AR).
Dibattito
ore 18.45
Primi Vespri della Solennità di Tutti i Santi
ore 21.00
Veglia di preghiera
Sab. 1° Novembre
ore 7.30
Lodi
II - Lo spazio dell'amore nella cultura e nella vita quotidiana
ore 9.00
Meditazione
«Anna, perché è triste il tuo cuore?» (1 Sam 1,8) - Rosanna Virgili (biblista - Fermo)
ore 9.45
L'urgere febbrile della chiarita - Carlo Ossola (docente al Collège de France - Paris/Torino)
Dibattito
ore 11.30
Celebrazione eucaristica
ore 15.30
La carità come opzione fondamentale e la sua incarnazione nella vita quotidiana - Giannino Piana (teologo - Urbino/Novara)
Dibattito
ore 18.45
Secondi Vespri della Solennità
Dom. 2 novembre
ore 7.30
Lodi
III - L'amore cosmico e universale
ore 9.00
Meditazione: «La carità non avrà mai fine» (1 Cor 13,8) - Sandro Rotili (monaco di Camaldoli)
ore 9.30
Alle falde del «fuoco ardente» nella ricerca - di Teilhard de Chardin; Carlo Molari (teologo - Roma)
Dibattito conclusivo
ore 11.30
Santa Messa (Avviso liturgico: La Comunità Monastica di Camaldoli - Sacro Eremo e Monastero -, come ogni anno nel giorno della Commemorazione di tutti i Fedeli defunti, si ritrova tutta insieme nella Chiesa dell'Eremo)
ore 15.00
Celebrazione eucaristica con visita al Cimitero
Seguendo questo link potrai scaricare la Presentazione e il Programma in versione PDF.
Prenotazioni e informazioni:
FORESTERIA MONASTERO - 52010 CAMALDOLI (AR)
Tel. 0575 556013 - Fax 0575 556001
Orari del servizio in Foresteria
ore 8.30: Prima colazione
ore 13.00: Pranzo
ore 19.30: Cena
E-Mail:
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PS: si fa presente che, in alternativa alla foresteria, per persone o gruppi che intendessero autogestirsi nei due giorni, c'è la possibilità di usufruire delle case coloniche a pochi chilometri da Camaldoli. Per questo occorre riferirsi a "Camaldoli ospitalità".
Per informazioni: e-mail:
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Tel. 0575 371 691 / 338 7178 191